Fonte: Yahoo notizie
Il caso dell’Enrica Lexie, conosciuto anche come ‘caso dei due marò’, è una controversia internazionale tra Italia e India che è nata il giorno 15 febbraio 2012, quando al largo della costa del Kerala due pescatori, Valentine Jelastine e Ajeesh Pink, furono trovati morti a bordo del loro peschereccio. I fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone vennero quasi subito accusati di omicidio dalle autorità indiane, e a oggi non si sa ancora come questa storia andrà a finire.
Nel corso degli anni i marò sono stati al centro di un intenso dibattito parlamentare, che ha travolto i media italiani a ondate. A farne una questione quasi programmatica è stato il centrodestra, in particolare con il partito Fratelli d’Italia. Ma a Roma manifestarono anche diversi gruppi di Forza Italia e pure dell’estrema destra.
La notizia più recente è quella di un ulteriore slittamento della sentenza che riguarda i due fucilieri. L’udienza finale dell’arbitrato, che deve stabilire chi tra Italia e India abbia la giurisdizione per processare Latorre e Girone, doveva cominciare il 22 ottobre e terminare il 3 novembre, ma il giudice si è ammalato. Il rimpallo tra le corti continua, visto che da quando sono sotto accusa per l’omicidio, i due non hanno sostanzialmente partecipato ad alcun vero processo, ma solamente a interrogatori e udienze.
Latorre è inoltre sopravvissuto a un ictus nel 2014 e a un’operazione al cuore. Girone è rientrato in Italia nel 2016 e ora entrambi attendono sulla penisola italiana l’evolversi della situazione, con l’India fermamente convinta della colpevolezza dei due ma al contempo disponibile a lasciar loro l’occasione di ricongiungersi con le famiglie dopo anni di attesa. Per loro, inizialmente, era stata addirittura invocata la pena di morte.
Recentemente i deputati di Forza Italia hanno sottoscritto un’interrogazione parlamentare al ministro della Difesa Elisabetta Trenta. Il motivo è conoscere come si sta muovendo il governo italiano per risolvere questa vicenda che è ancora in mano agli avvocati da ben oltre i 6 anni.
In precedenza durante il Governo Monti l’allora ministro degli esteri Giulio Terzi aveva annunciato la ferma intenzione di non rimandare mai più i due marò in India, causando una crisi diplomatica. A seguito di quel tentativo i marò tornarono in India con l’assicurazione di non ricevere le pene più severe invocate da alcuni ministri locali, come la pena di morte e l’ergastolo a vita. Dopo quella crisi i rapporti tra i due paesi sono rimasti più distesi.