CULTURA OCCIDENTALE: #VALORI SOTTO ATTACCO…? Nel libro “How to be a conservative” uno dei maggiori interpreti del #liberalismo contemporaneo, Sir Roger #Scruton, scrive che le basi del “modello occidentale di società” si possono riassumere non solo in Stato di Diritto e democrazia parlamentare, che ne sono il cardine, ma anche nella capacità di fare rete tra i cittadini, nella *solidarietà*, che si esprime anche attraverso “piccoli plotoni” di volontari, attivi del tutto indipendentemente dalle iniziative governative; la visione di Scruton riguarda quindi la consapevolezza che a tutti noi, collettivamente, è stato trasmesso un *patrimonio positivo di cose buone per le quali dobbiamo lottare*, perchè ci crediamo, del tutto a prescindere dalla situazione geopolitica del momento o dal colore del partito di Governo. 🙂 Questo perché siamo gli eredi della civiltà occidentale, e siamo ben consapevoli delle cose buone che desideriamo: la possibilità di vivere le nostre vite come vogliamo, nel rispetto di chi ci circonda; la certezza di leggi imparziali attraverso le quali le ingiustizie siano riparate; la protezione dell’ambiente in quanto patrimonio comune che non può essere sottratto o distrutto a capriccio degli interessi dei potenti; la cultura aperta e indagatrice che ha formato le nostre scuole e università; le procedure democratiche che ci consentono di eleggere i nostri rappresentanti e di adottare le nostre leggi. La cultura occidentale – in termini di *diritti* – è straordinaria, in quanto è per sua natura #universalistica, non relativistica, ovvero sa interrogarsi su cosa è giusto o sbagliato, e include il nostro diritto a “mettere in dubbio” – atteggiamento che non solo è lecito, ma fa parte dei nostri processi di costruzione del pensiero critico – ma sa poi anche fare sintesi attorno a dei principi *non negoziabili*, che hanno a che fare con i *requisiti minimi di tutela dei #diritti dell’Uomo*. Quando al grande poeta e pensatore francese Paul #Valéry fu chiesto che cosa significa #Europa e chi è “l’Europeo”, egli rispose con tre parole semplici e insieme densissime di storia e di valori: #Atene, #Roma, #Gerusalemme. “Queste – egli disse – mi sembrano le tre condizioni essenziali per definire una consapevolezza europea in tutta la sua pienezza, perché ovunque i nomi di #Cesare, #Gaio, #Traiano e #Virgilio; ovunque i nomi di #Mosè e di #SanPaolo; ovunque i nomi di #Aristotele, #Platone ed #Euclide, hanno avuto un *significato preciso*. *Lì c’è l’Europa*”. E ne convengo! Il pensiero greco, con la sua continua ricerca di una “disciplina della mente” e lo straordinario esempio di perfezione in tutti i campi; l’influenza di Roma, con le sue istituzioni e leggi; e il cristianesimo, con le grandi e feconde questioni morali sulle quali si interroga, prima tra tutte la tensione tra fede e ragione, sono a mio avviso alla base dei valori occidentali che l’Europa dovrebbe rappresentare. Tutte queste cose ci sono forse familiari, anche se spesso le diamo davvero *troppo per scontate*, ma ORA ESSE SONO SOTTO ATTACCO: da un lato – com’è in alcune culture #islamiche – da parte di chi semplicemente non si riconosce nel nostro schema di valori, dall’altro – all’opposto, e in modo assai singolare – da chi, com’è in certe culture #euroasiatiche (per citare la cronaca, Polonia, Russia, Ungheria, etc), non ritiene che i principi occidentali siano applicati con il *necessario rigore*, e – alla ricerca di ancora maggiore incisività – finisce per *negarne l’essenza stessa* abbracciando il teorema della presunta “dissoluzione di valori” contro cui lottare *con ogni mezzo*, anche quei mezzi che contraddicono i principi stessi che dovrebbero difendere… La più affascinante e “facile” delle parola chiave della corrente “rivoluzione conservatrice” in Europa è “rispetto”: dico “facile, perché chi di noi non vorrebbe maggiore rispetto…? I partiti della destra conservatrice che la sinistra definisce “populismi” sono in realtà da questo punto di vista movimenti culturali: vedono la loro crescita elettorale e di consensi come un’opportunità per riaffermare l’identità europea. Ma questa comprensibile battaglia, prende poi la forma di un potenziale conflitto tra *due distinte versioni di conservatorismo*: l’Europa Occidentale ha interiorizzato questioni come la libertà di espressione e il diritto al rispetto delle differenze, mentre nella sua versione Est-Europea la politica e la cultura conservatrice tende ad andare oltre, rigetta la modernità e vede i cambiamenti della cultura degli ultimi decenni solo come un tentativo di distruggere le culture nazionali. Essere conservatori in centro ed est Europa sembra voler dire essere contro ogni forma di cosmopolitismo o diversità, e questa visione non ha miglior voce di quella del Primo ministro ungherese Viktor #Orban, quando afferma: “Non vogliamo essere diversi e mischiati. Non vogliamo che il nostro colore, la nostra cultura e le nostre tradizioni siamo mischiate a quelle di altri. Non vogliamo essere un paese diverso sa quello che siamo. Vogliamo essere come siamo diventati 1.100 anni fa qui, nel bacino dei #Carpazi.” La sua posizione rende chiara la differenza tra la visione conservatrice #Occidentale e quella #Orientale: banalizzando, in Occidente i conservatori *non credono* che sia sufficiente ottenere un passaporto austriaco o tedesco per diventare austriaci o tedeschi in quanto è giustamente necessario accettare e rispettare la cultura del Paese ospitante, mentre nella visione di Orban *non puoi diventare ungherese se non sei nato in #Ungheria*, a prescindere. Ecco una grande sfida che l’Europa deve affrontare per riformulare efficacemente e attualizzare il sogno dei Padri fondatori: comprendere che i propri valori sono “le ultime Termopili”, il fronte dal quale non indietreggiare mai, ma *senza perdere di vista la necessità di rispettare il valore della differenza*, delle minoranze, delle fasce deboli, e il diritto di chiunque ad esprimere un pensiero anche dissonante senza doverne necessariamente pagare delle conseguenze… VOI QUALE DEI DUE MODELLI DI VALORI EUROPEI RITENETE PIU’ VALIDO? 🙂
Pubblicato sulla mia pagina facebook, qui il post originale.