ITALIANI ALL’ESTERO…#ITALIANI DI “SERIE B”? Dopo il mio post di denuncia – domenica scorsa – sugli oltre 2.500 italiani in attesa di giudizio in prigioni all’estero, in vista del fine settimana vorrei tornare sul tema dei nostri concittadini che vivono fuori dai confini nazionali, perché vi confesso che sono davvero *stanco* di percepire disinteresse – o peggio, più o meno velata discriminazione – verso questi nostri connazionali, da parte di politici e rappresentanti delle Istituzioni.
Ecco a mio avviso in 3 punti cosa c’è che non va:
– la nuova legge #elettorale permette anche ai residenti in Italia di candidarsi all’estero, contraddicendo le ragioni etiche, politiche e di diritto alla base della esistenza stessa della “circoscrizione Estero”…quale rapporto con il territorio sarà possibile con chi può *contemporaneamente* candidarsi *in più di un collegio elettorale* in Italia e in una ripartizione estera, della quale non conosce le comunità né il territorio né le strutture politiche e sociali del paese…? Le circoscrizioni estere finiranno – vedrete! – per diventare il “paracadute” di qualche politico di professione non eletto nelle circoscrizioni nazionali…
– dal Governo #Letta in poi, sono stati chiusi più di venti uffici Consolari, oltre ad alcune #Ambasciate. Sono state così indebolite gravemente le strutture basilari della rappresentanza del Sistema Paese all’estero (per non parlare dell’eclatante chiusura di un Consolato importante come quello di Manchester nel pieno della campagna #Brexit…). Inoltre, la Legge di Bilancio presentata in #Parlamento dimostra in modo inequivocabile la volontà del Governo, in linea con quanto fatto da tutti gli ultimi Governi, di ridurre ulteriormente i fondi per il capitolo Italiani nel mondo e politiche migratorie, nonché di tagliare il personale addetto ai servizi consolari e all’assistenza ( – 21% negli ultimi 10 anni);
– prosegue l’aggravio degli ostacoli burocratici frapposti al riconoscimento della #cittadinanza italiana ai discendenti di italiani all’estero. *Sarebbe bello se lo stesso impegno profuso per accelerare e facilitare la concessione della cittadinanza agli immigrati in Italia, fosse profuso a favore dei nostri connazionali all’estero…*
COSA DOVREBBE FARE, a mio avviso, IL GOVERNO…? Ecco un breve “decalogo” pratico:
1) inserire nella Legge di Stabilità delle misure di equità fiscale nei confronti dei cittadini italiani residenti all’estero iscritti all’#AIRE… perché ad esempio trovo *vergognoso* tassare con l’IMU la prima casa dei connazionali espatriati perché il Governo la considera automaticamente “una seconda casa”…;
2) prevedere agevolazioni fiscali per quanti *desiderano ristabilire la residenza in Italia*, contribuendo così a un maggior gettito di imposta sui redditi, e prevedere misure per il reinserimento dei connazionali particolarmente qualificati professionalmente;
3) creare misure per facilitare i nostri #ricercatori nella loro formazione all’estero e in Italia, con misure normative che facilitino i Dottorandi di Ricerca temporaneamente all’estero *che intendano rientrare per frequentare l’Università in Italia*;
4) riconoscere pienamente la funzione pubblica internazionale per gli italiani che operano nelle Organizzazioni #Internazionali;
5) adottare il sistema del voto telematico, per ridurre l’astensionismo nel voto dall’estero;
6) sostenere il processo di riforma e rilancio degli organismi rappresentativi delle comunità italiane all’estero – Comites e CGIE – e migliore coordinamento tra le Consulte Regionali per l’emigrazione;
7) promuovere uno “Statuto dei transfrontalieri”, fenomeno in costante aumento che riguarda per l’Italia quasi 100.000 italiani, tra Svizzera, Francia, Austria, Slovenia e Croazia;
8) rafforzare la rete e servizi diplomatico-consolari, dal momento che esiste modo di reperire risorse aggiuntive senza maggior onere per lo Stato (un progetto in tal senso giace inapplicato nei cassetti del Ministero Esteri fin dall’ormai lontano 2013…);
9) elaborare piani di emergenza per le comunità italiane in paesi a rischio (si pensi ad esempio in questo momento al #Venezuela), con adozione di misure politiche, finanziarie e di assistenza;
10) rilancio a tutti il livelli istituzionali, specialmente i più alti, della “Giornata degli Italiani nel mondo”, l’8 agosto, nata in ricordo dei nostri connazionali deceduti nella strage di #Marcinelle.
CONCLUDO: la comunità italiana continua a sentirsi in uno stato di “abbandono” a causa della mancanza di servizi consolari e di interventi politici che hanno invece caratterizzato l’azione di altri Governi europei. La tutela e assistenza agli Italiani che si trovano all’estero è una delle “cartine di tornasole” che misura il rispetto da parte dello Stato dei diritti e delle libertà fondamentali dei nostri cittadini, ovunque essi si trovino, in quanto i connazionali all’estero *sono parte integrante del popolo italiano*, della sua sovranità e identità nazionale. Un amico che porto sempre nel cuore, il Ministro Mirko #Tremaglia, amava dire: “L’Altra Italia si è presentata davanti a me con un’incredibile forza umana e morale, con straordinarie espressioni culturali, politiche ed economiche, e con la ricchezza inesauribile dell’italianità…”. Questo è quello che penso anch’io, *senza alcuna esitazione*… DITE LA VOSTRA!
Pubblicato sulla mia pagina facebook, qui il post originale.