*SOFFERENZE ITALIANE*: I “VUOTI DI MEMORIA” DEI POLITICI, E IL RICORDO DELL’ESODO DIMENTICATO… Sarò diretto: credo che la data di oggi richieda una pur breve ma seria riflessione sulle precise e gravi responsabilità politiche di Governi, Partiti e personalità del nostro Paese, che hanno fatto di tutto per cancellare memoria e identità nazionale, cedendo senza alcuna necessità componenti fondamentali di una #Sovranità che proprio la #Costituzione vigente sancisce spettare esclusivamente al popolo Italiano. Una sovranità che invece è stata *mercanteggiata e ceduta nell’oscurità di qualche stanza di potere* senza rendere alcun conto all’opinione pubblica, come nell’imperdonabile vicenda del Trattato di #Osimo: una vicenda, quella dell’accordo che regolò post II Guerra Mondiale i confini nord-orientali del nostro Paese, sanando – malamente – discussioni che si trascinavano fin dalla fine della precedente guerra del 15-18, trattato i cui “padri spirituali” ancora occupano posizioni di alto profilo nella nostra vita politica. Suscita infatti sempre grande turbamento rievocare le sofferenze patite dai nostri connazionali in #Istria, #Fiume e #Dalmazia, durante e alla fine della II Guerra Mondiale. Le atrocità, le eliminazioni di massa, le violenze inflitte ai nostri Connazionali in quegli anni prefigurano certamente quella “pulizia etnica” che diventerà la strategia dell’orrore nei conflitti riesplosi nei Balcani Occidentali all’inizio degli anni ’90. Per anni si è finto di credere che l’esodo forzato degli italiani da quelle terre potesse essere coperto dietro una maschera di silenzio, voluto dall’omertà di una parte della nostra classe politica con il regime di #Tito, in nome di una falsa Ragion di Stato, al fine di “non turbare alcuna suscettibilità in un’Europa divisa”. In questo modo si è però elusa una precisa responsabilità del nostro Paese, *si è fatto un gravissimo torto alle tante vittime, ai loro famigliari, agli italiani costretti all’esodo*, si è ritardata anche la riconciliazione tra l’Italia e i paesi nostri vicini sul confine orientale. Molto fu fatto e detto in quegli anni per confondere l’opinione pubblica, con tecniche che vediamo ben utilizzate anche ai nostri giorni. Vorrei ricordare tra i lavori pubblicati a cura dell’Associazione Nazionale Dalmata il rapporto “Trattamento degli italiani da parte jugoslava dopo l’8 settembre 1943″, che documenta con un impressionante numero di testimonianze, scritti e fotografie, l’immane eccidio, le torture, le inumane detenzioni e la pulizia etnica operata contro gli italiani dalle milizie comuniste, soprattutto croate e slave, dopo l’8 settembre nei territori italiani dell’ex Jugoslavia. Si spiega forse come la pragmatica scorciatoia della politica, ma non si giustifica assolutamente dinanzi ai più alti valori della Sovranità e dell’interesse nazionale, quell’atroce silenzio sulle #Foibe e sulle violenze subite da nostri connazionali. Ma si spiega assai meno che *la consegna del silenzio sia proseguita per altri decenni*, sino al Trattato di Osimo, e oltre, decenni nei quali sovranità e identità nazionale non sono state certo arricchite da questo “vuoto di memoria”. Proprio queste vicende, vorrei ricordare oggi – amaramente – con questo post…
Pubblicato sulla mia pagina facebook, qui il post originale.