Emaze e Cse Cybec si fondono in Cybaze, specializzata in sicurezza informatica e intelligence. In forze 90 esperti e uffici in otto città per presidiare il mercato
Di PIetro Deragni
Fonte: wired.it
Emaze, da vent’anni operativa nel segmento dell’intelligence informatica, specie per banche e telecomunicazioni, e Cse Cybec si sono fuse in Cybaze. Il nuovo gruppo avrà 90 dipendenti, uffici in Italia a Milano, Udine, Trieste, Roma, Napoli e Benevento, e uffici esteri a Bruxelles e Lugano. Fatturato di partenza: 6 milioni di euro.
Al timone dell’azienda di cybersicurezza ci sarà l’esecutivo di Cse Cyber: presidente è l’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, diplomatico e già ministro degli Esteri nel governo Monti, amministratore delegato è Marco Castaldo. Mentre a Pierluigi Paganini va il coordinamento tecnologico. La fusione delle due strutture e l’integrazione tra le aziende sarà guidata da Nicola Borrelli, ex Deloitte.
“Questa operazione è funzionale a un piano di crescita di medio-lungo termine in un mercato ancora frammentato ma con un enorme potenziale di crescita e ha l’obiettivo di sostenere il sistema Italia favorendo la competitività delle nostre imprese nei mercati internazionali”, afferma l’ad.
E continua: “Cybaze ha l’ambizione di giocare un ruolo primario nell’arena della cybersecurity quale società italiana in competizione con i grandi brand internazionali. Questo è il primo passo di un progetto di espansione che prevede anche acquisizioni significative nelle prossime settimane”.
La cybersicurezza è un costo sempre più critico per le aziende italiane. Gli attacchi hacker e i furti di dati sono costati alle imprese dello Stivalequasi 900 milioni di dollari. Questa almeno è la stima presentata qualche mese fa dal Center for strategic and international studies di Washington, che colloca l’Italia tra i primi dieci paesi al mondo nella classifica internazionale sui rischi e danni causati dal crimine informatico. In aggiunta, secondo i risultati del rapporto Clusit (l’associazione italiana per la sicurezza informatica), metà delle aziende multinazionali ha subito almeno un attacco grave informatico nell’ultimo anno e qualsiasi società è a rischio nei prossimi mesi.