Di Michelangelo Colombo
Fonte: startmag.it
Non si ferma il progetto di Fincantieri di allargare il business anche all’elettronica e alla difesa.
E’ quello che si evince di fatto anche dal comunicato stampa di ieri con cui il gruppo presieduto da Giampiero Massolo e guidato dall’amministratore delegato, Giuseppe Bono, hanno comunicato i dati salienti del 2018.
Ecco quello che si legge sul tema: “Avviato il consolidamento di un polo di elettronica e informatica, settore strategico per l’innovazione, finalizzato a rafforzare competenze già proprie dell’azienda nel campo della cybersecurity, automazione, simulazione, training e tecnologie per conduzione autonoma, creando sinergie tra le società del Gruppo”, è scritto nella nota per la stampa.
Dunque, nonostante lo stop subito sul dossier Vitrociset, la società romana su cui Fincantieri aveva puntato con l’azienda Mermec per allargare lo spettro degli affari anche sul versante sicurezza, sotto i buoni auspici di un ex capo azienda di Finmeccanica, come Pierfrancesco Guarguaglini, il gruppo capitanato da Bono va avanti in quel solco nonostante su Vitrociset Leonardo di Alessandro Profumo abbia esercitato il diritto di prelazione tagliando fuori Fincantieri.
Una direzione di marcia, sottolineano alcuni addetti ai lavori, anche utile a fini interni.
Mesi fa c’è stata campagna di cyber attacchi mirati contro l’industria navale in Italia. Lo hanno scoperto gli esperti di sicurezza informatica di Yoroi e quelli del Security Operation Center (SOC) di Fincantieri, che recentemente hanno creato una cyberforce congiunta.
La partnership è nata dopo che l’azienda ICT ha scoperto “MartyMcFly”, un malware usato in un attacco temporizzato, pianificato nel 2010 ed eseguito nel 2018, contro una società operante nel settore delle forniture navali. Pochi giorni dopo, un’integrazione da parte di Kaspersky ha suggerito che la minaccia potrebbe essere di caratura ben più ampia.
Bono si è dunque rivolto a Giulio Terzi di Sant’Agata, ex ministro degli Esteri e oggi presidente di Cybaze, neonata società che ha aggregato CSE Cybsec, Emaze e Yoroi per creare un polo italiano delle difesa informatica.
Si legge sul blog di Yoroi: “Il 17 ottobre abbiamo rivelato la minaccia “MartyMcFly” in cui gli attaccanti sconosciuti si rivolgevano alle industrie navali italiane. L’analisi è stata citata da ICS CERT di Kaspersky che ha esposto un’estensione della minaccia più ampia in più paesi, tra cui Germania, Spagna e India. Grazie all’ampia analisi di Kaspersky, abbiamo deciso di raccogliere più indicatori e di controllare le minacce più correlate chiedendo una forza cibernetica congiunta con Fincantieri, uno dei maggiori operatori del settore navale in Europa. Fincantieri, che non è stata coinvolta nel precedente attacco “MartyMcFly”, ha identificato e bloccato ulteriori minacce per la sua vasta infrastruttura intercettata durante la settimana del 20 agosto 2018, circa un paio di mesi prima del “M artyMcFly””Campagna. Il nostro compito era di capire se esistesse una correlazione tra gli attacchi rivolti alle industrie navali italiane e cercare di identificare una possibile attribuzione”.
ECCO IL COMUNICATO STAMPA INTEGRALE DI IERI DI FINCANTIERI
BILANCIO CONSOLIDATO E PROGETTO DI BILANCIO DI ESERCIZIO 2018: RICAVI IN CRESCITA DEL 9% A EURO 5,5 MILIARDI, EBITDA IN AUMENTO DEL 21% A EURO 414 MILIONI CON UN MARGINE DEL 7,6% SUI RICAVI, CARICO DI LAVORO COMPLESSIVO RECORD DI QUASI EURO 34 MILIARDI
Risultati consolidati 2018[1]
- Ricavi record di quasi euro 5,5 miliardi con una crescita del 9% rispetto al 2017
- Profittabilità in netta crescita con EBITDA di euro 414 milioni (+21% rispetto al 2017) ed un margine sui ricavi di 7,6% (rispetto al 6,8% nel 2017)
- Risultato d’esercizio adjusted[2] di euro 108 milioni (+19% rispetto al 2017)
- Risultato d’esercizio di euro 69 milioni (+30% rispetto al 2017)
- Indebitamento finanziario netto[3] di euro 494 milioni
- Nuovi ordini acquisiti per euro 8,6 miliardi: commesse per 27 navi, di cui 14 cruise da 8 armatori diversi, confermano l’efficacia commerciale di Fincantieri. Le nuove commesse da TUI Cruises testimoniano la capacità del Gruppo di attrarre nuovi clienti
- Carico di lavoro complessivo[4] record per 116 navi ed euro 33,8 miliardi (+29%): backlog di euro 25,5 miliardi (+16%) e soft backlog di euro 8,3 miliardi
- Consegnate con successo 35 unità da 15 stabilimenti diversi
- Completato il delisting di VARD ed avviata la piena integrazione con le attività italiane del Gruppo in un’ottica di sempre maggiore coordinamento
- Continuo focus sulle iniziative strategiche:
– Poste le basi per la JV con Naval Group in ambito militare, con il supporto dei governi italiano e francese
– Firmato l’accordo per l’acquisizione del 50% di Chantiers de l’Atlantique (ex STX France). L’operazione, il cui closing è soggetto ad alcune condizioni tra le quali l’autorizzazione da parte delle Autorità Antitrust, prevede anche il prestito a Fincantieri dell’1% del capitale azionario della società
– Consolidata la presenza nel settore delle infrastrutture mediante l’acquisizione di importanti commesse, una in Romania ed una in Italia per la costruzione del ponte sul fiume Polcevera
– Avviato il consolidamento di un polo di elettronica e informatica, settore strategico per l’innovazione, finalizzato a rafforzare competenze già proprie dell’azienda nel campo della cybersecurity, automazione, simulazione, training e tecnologie per conduzione autonoma, creando sinergie tra le società del Gruppo
- Approvato e pubblicato il Piano di Sostenibilità, con l’obiettivo di coniugare la crescita del business e solidità finanziaria con la sostenibilità sociale e ambientale
- Proposta la distribuzione di un dividendo pari a euro 0,01 per azione
Altre delibere
- Approvazione Dichiarazione non Finanziaria al 31 dicembre 2018, redatta ai sensi del D. Lgs. del 30 dicembre 2016, n. 254
- Assemblea ordinaria degli Azionisti in unica convocazione il 5 aprile 2019
[1] Fincantieri utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell’andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria. Il significato e il contenuto di tali indicatori sono illustrati in allegato, in linea con la Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015 che recepisce gli orientamenti ESMA/2015/1415
2 Risultato d’esercizio ante proventi ed oneri estranei alla gestione ordinaria e non ricorrenti
3 Tale valore non ricomprende i construction loans
4 Somma di backlog e soft backlog
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Trieste, 25 febbraio 2019 – Il Consiglio di Amministrazione di FINCANTIERI S.p.A. (“Fincantieri” o la “Società”), riunitosi sotto la presidenza di Giampiero Massolo, ha approvato il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 e il progetto di Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2018, redatti in conformità ai principi contabili internazionali (IFRS) nonché la Dichiarazione non Finanziaria al 31 dicembre 2018, redatta ai sensi del D.Lgs. del 30 dicembre 2016, n. 254.
A margine della riunione del Consiglio Giuseppe Bono, Amministratore Delegato di Fincantieri, ha commentato: “I risultati che abbiamo presentato testimoniano ancora una volta che la nostra è un’azienda leader, vero riferimento nel panorama cantieristico mondale, un insieme di eccellenze che mettono a fattor comune competenze e risorse nei vari campi. Il già di per sé significativo aumento dei ricavi, che crescono quasi del 10%, è solo un primo passo nel percorso che mira ad un aumento dei volumi di circa il 50% entro il 2022 e che richiederà un notevole sforzo organizzativo e una chiara visione delle sfide future.
Il carico di lavoro complessivo di quasi 34 miliardi di euro (pari a circa il 2% del PIL italiano) e la visibilità a lungo termine sostengono lo sviluppo di filiere e distretti tecnologici di punta, creando un effetto volano per l’indotto e stimolando l’innovazione e l’export italiani, e al contempo assicurano un orizzonte temporale di occupazione pluriennale per tutti i cantieri italiani del Gruppo e per l’ampio e diversificato network della fornitura, garantendo inoltre stabilità finanziaria. Sono risultati semplicemente unici non solo nel comparto in cui operiamo, ma nell’industria intera.
Abbiamo trovato un’ulteriore conferma della fiducia nella nostra capacità di saper unire le migliori competenze italiane e gestire progetti complessi nel settore delle infrastrutture, dove Fincantieri si è proposta tra i primi per la ricostruzione del ponte sul Polcevera, mettendo la propria eccellenza al servizio del Paese per una realizzazione che ha come scopo non solo il ripristino di un’infrastruttura-cardine, ma anche quello di ricucire il tessuto sociale di Genova, città nella quale il nostro Gruppo affonda le proprie solide radici”.
Bono ha poi concluso: “Vorrei ringraziare tutti i nostri lavoratori e quelli dell’indotto che con noi fanno sistema, per l’inestimabile contributo alla storia di successo del Gruppo Fincantieri. Sono certo che accresceranno ancora il loro impegno e la loro passione per sostenere la crescita richiesta dal nostro backlog, continuando a conferire quel valore aggiunto ai nostri prodotti che tanto viene premiato e apprezzato dal mercato”.