Articolo di Adele Oriana Orlando per l’Arena.it del 22 luglio 2020
Il sostegno a Enrico Forti, detto Chico, arriva anche dal lago di Garda e da Verona, grazie a Monica Peretti e Carolina Odini. Chico è un ex produttore televisivo ed ex velista trentino che il 15 giugno del 2000 è stato condannato all’ergastolo negli Stati Uniti d’America per l’omicidio di Dale Pike avvenuto il 15 febbraio del 1998. Chico è finito in quella che molti continuano a reputare un’«ingiusta condanna». Chico dal padre di Dale, Anthony Pike, stava acquistando il Pikes Hotel, a Ibiza. Dopo che il figlio del venditore è stato trovato senza vita sulla spiaggia di Sewer Beach a Miami, per quest’uomo è iniziato l’inferno che lo vede ancora oggi, dopo 21 anni, dietro alle sbarre per un reato dal quale lui continua a prendere distanza, dichiarandosi innocente. Sono tante le persone che negli anni si sono avvicinate a Chico e sostengono la sua innocenza.
Tra loro da un paio di mesi c’è Monica, che è entrata a far parte de «L’onda di Chico» un grande movimento che racchiude piccoli gruppi nati spontaneamente su tutto il territorio italiano e che sostengono la sua causa. «Ho conosciuto la storia di Chico grazie a un servizio de “Le Iene”», racconta Monica. «Vederlo, conoscere tutto quello che ha passato, mi ha preso il cuore. Mi sono iscritta al gruppo Facebook a lui dedicato e sono entrata a far parte de “L’onda di Chico”». Monica non è solo entrata in un movimento che chiede giustizia per un uomo che sta scontando una pena all’ergastolo dall’altra parte dell’oceano per un omicidio di cui si dichiara innocente da sempre, ma è diventata la referente per la zona lago veronese, mentre per la città c’è Carolina. Una città, Verona, dove Chico ha studiato: nel 1990 era uno studente dell’Isef (Istituto superiore di educazione fisica).
«I vari gruppi di persone che fanno parte de “L’onda di Chico” si riuniscono nelle proprie città per cercare di diffondere il più possibile la sua storia e per chiedere giustizia su questo caso», spiega Monica. «Tre settimane fa sono andata dal sindaco Davide Bendinelli, gli ho raccontato quello che volevo fare, ovvero affiggere i manifesti sul territorio di Garda e lui ha appoggiato questa iniziativa mettendomi a disposizione tutti gli spazi pubblicitari del paese».
Tutta l’Italia si sta mobilitando per il caso di Chico, tanti non lo conoscono personalmente ma riconoscono la necessità di farsi comunità per aiutare un connazionale rimasto «incastrato» in un caso di omicidio dove le prove, come raccontato da molti che il caso lo hanno seguito dai primi istanti, non proverebbero la sua colpevolezza. Per essere condannato, un imputato deve risultare «colpevole oltre ogni ragionevole dubbio» eppure sembra che di dubbi intorno alla storia di Chico ce ne siano parecchi. Per questo sempre più persone si uniscono a «L’onda di Chico» per sostenerlo e per ottenere giustizia.
Oggi dalle 17.30 alle 19 si terrà il sit-in «Io sono Chico» in piazza Castello a Milano e parteciperanno anche lo zio Gianni Forti, il consigliere regionale Massimo De Rose, l’ex ministro Giulio Terzi e la senatrice Simona Nocerino. A Roma si è tenuto il 16 luglio, in piazza Monte Citorio e per Garda, Monica, sta cercando di organizzare un punto informativo per il 2 agosto. Fino ad oggi, per Chico sono stata anche composte diverse canzoni, una in particolare è stata dedicata a «L’Onda di Chico» ed è stato trasmesso uno spot nelle radio e nelle sale cinematografiche per lui, perché la sua storia non venga dimenticata. «A chiunque potrebbe capitare di trovarsi nei panni di Chico Forti, aiutaci a sostenere la sua causa e a riportarlo in Italia» concludono i suoi sostenitori. •