Lancio di AgenziaNova del 22 giugno 2022
Questa mattina la commissione per i diritti umani del Senato ha approvato all’unanimità una risoluzione sul diritto alla conoscenza. E’ quanto si legge in una nota del senatore Giorgio Fede (M5s), presidente della Commissione, che ha espresso “piena soddisfazione per un lavoro corale che ha visto impegnati trasversalmente tutti i componenti della commissione”. La Commissione diritti umani di palazzo Madama aveva lavorato su questo tema anche nella scorsa legislatura con le audizioni di Stefano Rodotà, Marco Pannella e Federica Resta. Nell’attuale legislatura, ad un anno esatto dall’approvazione di un analogo testo da parte dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, animato dal senatore Roberto Rampi (Pd), si è giunti ad una vera e propria risoluzione che è stata illustrata dalla relatrice in commissione, la senatrice Valeria Fedeli (Pd).
Il testo invita il governo a realizzare un osservatorio che monitori l’informazione dei principali canali televisivi e radiofonici, a dar vita ad una regolamentazione della trasparenza delle attività di lobby, a valutare la firma della Convenzione di Tromsø e a favorire la pubblicità da parte delle grandi società di informazioni che riguardino la promozione dell’eguaglianza, il contrasto di tutte le discriminazioni, la protezione dell’ambiente, le pari opportunità nei consigli di amministrazione. La Commissione è giunta al testo della risoluzione dopo aver ascoltato in audizione i principali esperti e studiosi italiani del diritto alla conoscenza, guidati da Matteo Angioli, fondatore del Global Committee for the Rule of Law: l’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, Paolo Reale, del Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights, il professor Claudio Radaelli, dell’European University Institute di Firenze, la dottoressa Antonella Agnoli e l’ex parlamentare Marco Beltrandi, esperto di diritto alla conoscenza e mass media.