Articolo di Valentina Ciambrone per IlSocialPost dell’8 luglio 2019
Oggi il tribunale dell’Aja è impegnato con l’udienza finale dell’arbitrato nel caso della ‘Enrica Lexie’. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono fucilieri di Marina che vennero accusati di aver ucciso due pescatori indiani il 15 febbraio 2012 al largo della coste dell’India, mentre svolgevano il loro lavoro a protezione di un mercantile italiano.
Le parole dell’Ambasciatore italiano
L’ambasciatore Francesco Azzarello si è presentato di fronte al Tribunale arbitrale internazionale all’Aja e, come riporta Ansa, ha detto: “Agli occhi dell’India non c’è presunzione di innocenza: i Marò erano colpevoli di omicidio ancora prima che le accuse fossero formulate“. L’ambasciatore ha anche rivendicato per l’Italia la giurisdizione del caso, ricordando che in India “ci sono stati ingiustificabili rinvii del processo.
Sono state inventate speciali procedure, in violazione con la stessa Costituzione indiana“. L’udienza di oggi infatti, come comunicato sul sito della Corte, verte su chi debba essere il tribunale di competenza.
Alla richiesta italiana è arrivata la replica del rappresentante di Delhi, G. Balasubramanian: “L’Italia sostiene di avere l’esclusiva giurisdizione” sul caso, “ma bisogna tenere a mente che l’India e due suoi pescatori sono le vittime di questo caso“: “due esseri umani a bordo di una barca indiana sono stati uccisi da individui che erano su una nave commerciale“, ha continuato.
Le parole del ministro della Difesa
Il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha commentato su Facebook: “Si è aperta oggi l’udienza sui nostri due marò. Il governo italiano ha massima fiducia nel Tribunale arbitrale internazionale. Cari Salvatore e Massimiliano, non siete soli. Ne’ voi, ne’ le vostre famiglie. Vi mando un forte abbraccio a nome del governo e di tutta la Difesa“.
Giulio Terzi di Sant’Agata, ministro degli Esteri nel governo Monti, intervistato sa Adnkronos, ha spiegato: “Nel corso di questa procedura arbitrale attivata in origine dal governo Monti e solo dopo numerose mobilitazioni pubbliche rilanciata dal governo Renzi, si sono accumulati troppi ritardi, specie dopo la dissennata decisione presa all’epoca di rimandare i marò in India“.