Il volume “Iran: il labirinto dell’immaginazione” sarà presentato questo pomeriggio alle 18 alla Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” in piazza della Minerva 38
Articolo di Farian Sabani per Il Manifesto del 17 maggio 2019
I venti di guerra che soffiano sull’Iran rischiano di mandare a monte le vacanze estive di molti italiani che a luglio e ad agosto pensavano di atterrare a Teheran, per poi addentrarsi nel cuore dell’altopiano iranico. Cominciando dall’antica capitale Isfahan, soprannominata nesf-e jahan che in persiano vuol dire “metà del mondo” perché racchiude metà delle meraviglie del pianeta. Per recarsi successivamente al mausoleo del poeta Hafez a Shiraz, alle torri del silenzio di Yazd e così via. Girovagando per un paese dalla storia millenaria, grande cinque e volte e mezza l’Italia, con un alto tasso di alfabetizzazione e 82 milioni di abitanti che parlano persiano, un idioma indoeuropeo, ben diverso dall’arabo. Viaggiare è vivere due volte, scrisse il poeta persiano Omar Khayyam, conosciuto soprattutto per le sue quartine in cui cantava il vino e l’amore. Se davvero volete rinunciare ad andare in un paese meraviglioso, la cui popolazione è ospitale come poche altre, concedetevi almeno di sfogliare un volume fotografico di trecento pagine dedicato all’Iran, frutto di un viaggio e per questo memoria personale. Il titolo è Iran: il labirinto dell’immaginazione. Il richiamo all’immaginazione non è casuale, perché nell’immaginazione di tanti occidentali l’Iran è percepito come un paese pericoloso, in cui è meglio non andare. L’avversione nasce dall’ignoranza, dai luoghi comuni. La realtà è un po’ più complicata, e per questo il termine “labirinto” è azzeccato. In ogni caso, coloro che osano mettere piede in Iran, nonostante la pessima stampa, si ricredono.
Iran: il labirinto dell’immaginazione racchiude gli scatti di Maria Luisa Gaetano D’Aragona e i contributi di numerosi esperti, a cominciare dalle prefazioni di Riccardo Noury di Amnesty Italia e Alessandro Viscogliosi che alla Sapienza insegna Storia dell’architettura. Alle immagini si alternano numerose poesie, perché per i persiani la poesia è una seconda lingua madre. Nata a Roma da madre tedesca, Maria Luisa è di padre italiano, professione ambasciatore, per cui la famiglia vive lunghi periodi all’estero. Tornata in Italia, studia fotografia a Milano nel laboratorio di Maria Pia Vecchi di cui sarà allieva e collaboratrice. Il cognome è quello del marito, Niccolò Gaetani dell’Aquila d’Aragona. Una vita densa, che le ha permesso di conoscere grandi personalità della cultura internazionale. Il volume Iran: il labirinto dell’immaginazione sarà presentato questo pomeriggio alle 18 alla Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” in piazza della Minerva 38. All’incontro parteciperanno l’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, il giornalista Domenico Quirico, lo storico dell’arte Luca Mana e Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma a cui saranno devoluti i proventi della vendita del libro (disponibile in libreria, in italiano e in inglese, a 39 euro, dato alle stampe da SilvanaEditoriale). Per gli interessati alla presentazione alla Biblioteca del Senato, è necessario prenotare e presentarsi provvisti di documento d’identità e con un abbigliamento consono (giacca e cravatta per gli uomini).